Quali sono le aspettative dei farmacisti in merito al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dei dipendenti delle farmacie private? FarmacistiAlLavoro.it ha posto la domanda ai lettori, lanciando un sondaggio sul tema, ottenendo numerose risposte. «La richiesta che di certo appare come la più pressante – spiega l’articolo – è quella legata al trattamento economico. “Serve uno stipendio più congruo rispetto al lavoro svolto“, “Occorre adeguare il salario ai livelli europei”, hanno osservato alcuni dei partecipanti. Un direttore di farmacia afferma di essere pagato come un collaboratore, mentre c’è chi propone di «inserire dei livelli professionali, con rispettivo compenso, in base al curriculum di ogni farmacista».
FarmacistiAlLavoro.it ha notato un commento all’articolo, firmato da un farmacista, nel quale si spiega che «il trattamento economico riferito ai requisiti richiesti (laurea magistrale + abilitazione) e alla prestazione d’opera (40 ore settimanali contro le 36 della quasi totalità delle professioni di lavoratore dipendente) è completamente inadeguato, pertanto chi di dovere, in sede di contrattazione, è tenuto a fare le debite considerazioni. Inoltre è assolutamente inaccettabile che il titolare possa escludere il periodo estivo (giugno-settembre) dal piano delle ferie da concordare almeno per il 50%, così come prevede il contratto».
Il commento sottolinea poi «i ritardi di chiusura della farmacia (dell’ordine da 10 a 20 minuti a turno) che non sono retribuiti. A tal fine sarebbe opportuno, come in tutte le aziende che si rispettino, istituire apposito sistema di registrazione delle presenze (badge) in modo che alla fine del mese l’eccedenza oraria venga retribuita e/o recuperata.
Infine sarebbe opportuno che ufficialmente venga emanata un’apposita circolare applicativa del contratto in essere da trasmettere a tutti titolari di farmacia privata, obbligandoli a dare copia conforme, regolarmente sottoscritta dallo stesso, a tutti i farmacisti collaboratori dipendenti al fine di dirimere eventuali dubbi. E che tale copia sia chiesta indietro dall’emittente con la firma per presa visione dei collaboratori stessi».
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