Eurostat, ufficio statistico dell’Unione europea, ha diffuso i dati relativi alle professioni sanitarie, con l’analisi dei farmacisti, dentisti e fisioterapisti. I dati, aggiornati a dicembre 2024 e basati su cifre del 2022, rendono una panoramica dettagliata della distribuzione geografica e della densità dei professionisti nei vari Stati membri. In totale, sono stati registrati oltre 418mila farmacisti attivi nell’Ue, con una distribuzione disomogenea. L’Italia è al primo posto per numero assoluto di professionisti (80.018), seguita da Francia (61.900) e Spagna (58.800). Tuttavia, considerando il rapporto per 100mila abitanti, Malta presenta la densità più elevata (151,6), mentre Paesi Bassi (21,9) e Irlanda (110,7) mostrano valori divergenti rispetto alla media europea.
La formazione universitaria e le tendenze nei Paesi Ue
Nel 2022, i laureati in farmacia nell’Unione europea sono stati 20.806, con Italia (4.192), Francia (3.294) e Spagna (2.722) in cima alla classifica. Cipro ha registrato il tasso più alto rispetto alla popolazione (23,6 ogni 100mila abitanti), seguito da Slovenia (8,4) e Portogallo (8,3). Tra il 2012 e il 2022, le dinamiche formative hanno mostrato tendenze opposte: Cipro ha incrementato il numero di laureati in farmacia di 23,6 unità, mentre Malta ha ridotto il tasso di 5,2 punti. Per quanto riguarda i dentisti, Romania (9,9) e Bulgaria (7,8) guidano la graduatoria dei nuovi professionisti, con un calo a Malta, passata da 1,4 a zero laureati. Il Lussemburgo, invece, non offre corsi completi in odontoiatria e farmacia, influenzando i dati nazionali.
Il caso italiano: numeri e densità territoriale
L’Italia detiene il primato europeo per numero di farmacisti attivi, con 80.018 professionisti nel 2022, superando Francia (29% in meno) e Spagna (36% in meno). Tuttavia, la densità per 100mila abitanti (135,6) è inferiore a quella di Malta (151,6), dove il rapporto è più alto dell’11,8%. Confrontando altri Paesi, la Germania registra una densità inferiore del 50% (67,3), mentre i Paesi Bassi presentano un valore particolarmente basso (21,9), con una differenza dell’83,8% rispetto all’Italia. Un ulteriore confronto con la Romania evidenzia che, nonostante un numero di farmacisti quasi quadruplo rispetto a Malta (22.600 vs 806), la densità italiana rimane superiore del 14,3%. Questi dati riflettono un sistema distributivo capillare in Italia, a differenza di modelli più centralizzati come quello olandese.
© Riproduzione riservata