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Il premio produzione nelle farmacie italiane

In questo sondaggio Farmacisti Al Lavoro ha voluto verificare la diffusione nelle farmacie italiane dei premi di produzione, principale forma di retribuzione straordinaria.

Il premio produzione nelle farmacie italiane

Farmacisti al Lavoro

Quante farmacie italiane erogano il premio produzione? Con quali criteri? E di che importo?

Diverse volte, su Farmacisti Al Lavoro, abbiamo toccato il tema della bassa retribuzione dei farmacisti collaboratori. Ci sono, come abbiamo visto e come vedremo, diversi modi per aumentare il proprio reddito da farmacisti se non si possiede una farmacia. Uno di questi è sfruttare i benefici fiscali di un regime misto dipendente / partita IVA, mentre una novità per tutta la categoria potrebbe arrivare con il passaggio dal contratto del commercio a quello sanità, che come vedremo prossimamente potrebbe rappresentare una scelta vantaggiosa sia per i titolari che per i dipendenti. In questo sondaggio ci siamo invece occupati di un altro tipo di retribuzione, quella straordinaria. Quante farmacie italiane erogano il premio produzione? Con quali criteri lo erogano? E a quanto ammonta, mediamente?

Il 73.3% delle farmacie italiane non prevede un premio produzione.

Solo una farmacia su quattro eroga il premio produzione ai dipendenti, perlopiù al raggiungimento di un obiettivo di vendita.

Sembra che poche tra le farmacie italiane sfruttino questa forma di retribuzione straordinaria: solo una farmacia su quattro, il 27% per la precisione, prevede dei premi per i collaboratori. In un terzo dei casi il premio viene erogato senza un criterio particolare, ovvero a discrezione del titolare, mentre nella maggioranza relativa dei casi (38%) il premio è assegnato al raggiungimento di un obiettivo di vendita. Solo in un caso su quattro (24%) il premio è assegnato al raggiungimento di un obiettivo di fatturato. Ma chi viene premiato, il singolo farmacista o la squadra? Nel 43% dei casi viene premiata la squadra, e nel 38% dei casi sia il singolo che la squadra. Infine, solo una farmacia su cinque sceglie di premiare il singolo farmacista ma non la squadra.

Due terzi dei oremi produzione erogati hanno un valore inferiore a 500 €.

In due terzi dei casi l’importo è inferiore a 500 €, e solo in una farmacia su cinque l’assegno vale più di 1000 €.

Anche in quei pochi casi in cui viene erogato, l’importo non sembra però rendere il premio particolarmente allettante: in due terzi dei casi infatti l’assegno straordinario è inferiore a 500 €, che corrispondono a meno di 50 € al mese. Una farmacia su cinque fra quelle che erogano il premio, cioè il 5% di tutte le farmacie italiane, sceglie invece di dare un premio superiore a 1000 €, quasi 100 € in più al mese. Che dire, auguriamo ai lettori che esercitano come dipendenti di trovare, e farsi assumere, proprio da quella farmacia su venti. Ma che cosa ne pensano i collaboratori? Ovviamente la grandissima maggioranza (91%) vorrebbe ricevere un premio produzione, personale o di squadra, e solo il 7% dei farmacisti collaboratori ritiene sbagliato premiare i risultati commerciali, dato il ruolo etico della nostra professione. Un collega, rispondendo al sondaggio, ci ha tenuto a precisare: <Sono d’accordo esclusivamente perché i nostri stipendi sono ridicoli, ma non vedo alcun nesso tra alte vendite e un bravo farmacista>. Su questo punto particolare, si potrebbe discutere per giorni.

Sono ben pochi i colleghi che si dichiarano contrari ai premi produzione.

Abbiamo chiesto a Damiano Marinelli, consulente indipendente per farmacie private, se il sistema incentivante sia efficace per migliorare i risultati di una farmacia. E parrebbe di no, con alcune precisazioni.

Per riassumere, sono poche le farmacie che erogano premi produzione, e anche quelle che li erogano non sembrano voler mettere troppi zeri sull’assegno. Ma alle farmacie converrebbe istituire dei premi produzione, come mezzo per ottenere migliori risultati di vendita o di fatturato? Farmacisti Al Lavoro l’ha chiesto a Damiano Marinelli, consulente indipendente per farmacie private che ci ha poi concesso un’intervista esclusiva. Per lui questo tipo di argomenti sono il pane quotidiano, e la sua risposta è sicuramente suffragata dai numeri. <Circa tre anni fa, molti titolari mi chiamavano per questo, volevano incentivare i loro collaboratori. Io cercavo di dissuaderli perché vedevo nelle loro farmacie problemi ben più gravi, ed è davvero difficile creare un sistema di incentivazione che funzioni. Intendo dire che il sistema di incentivazione non può rappresentare un punto di partenza per ottenere migliori risultati, soprattutto se il titolare non dà ai collaboratori gli strumenti giusti per lavorare meglio. Puo’ però essere un punto di arrivo, la ciliegina sulla torta di un percorso di lavoro sui collaboratori che parta dalla selezione. Perché se sei il presidente della squadra ultima in classifica, non ti servirà a nulla promettere dieci milioni di euro a ciascuno dei giocatori se vincono lo scudetto. Per farlo servono la squadra giusta, l’allenatore giusto- preparato sia sulle questioni tecniche che su quelle psicologiche- e infine l’atteggiamento giusto, giorno dopo giorno. Solo così, alla fine, si può arrivare a vincere lo scudetto e ritirare il premio, che però è un fine e non un mezzo>. Alla luce della risposta di Damiano, sembra giustificata la scarsa diffusione della retribuzione straordinaria, che però anche quando viene erogata ha un importo tale da non migliorare significativamente la capacità economica del farmacista che la riceve. E, sicuramente, non è la strada giusta da intraprendere per il farmacista che non si accontenta.

Farmacisti Al Lavoro ringrazia i colleghi che hanno partecipato al sondaggio. Ricordati, se non l’hai già fatto, di mettere il like alla pagina dedicata al lavoro in farmacia, per i farmacisti che non si accontentano.

1 commento

  1. In tutti i posti in cui ho lavorato non ho mai visto un premio di rendimento. Anzi quando l’ho chiesto perché fra me e i miei colleghi c’è un divario spaventoso di incasso il direttorei ha quasi riso in faccia solo perché solo una donna
    Secondo me è una cosa che non fa più nessuno

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