Il giornale online Sardinia Post ha raccontato la storia di un farmacista e di un ingegnere, che dal Regno Unito hanno deciso di tornare nella loro terra: la Sardegna. Con l’obiettivo di avviare un’attività di coltivazione di cannabis: «Una pianta dai mille usi, dalla medicina alla bioedilizia.
Il sogno? Avviare una filiera dalla coltivazione al prodotto finito», raccontano i due professionisti di 36 e 35 anni. Che, prosegue la testata locale, «cappello in testa e barba, dalla mattina alla sera curano un ettaro di terra a Pabarragas, località nelle campagne di Assemini, alle porte di Cagliari».
Massimiliano Quai, farmacista che per anni ha lavorato come precario, spiega: «L’idea di lanciarmi in questo settore mi è venuta lavorando in Inghilterra. La sanità lì ha subìto molti tagli e le farmacie per guadagnare hanno inserito servizi che poco avevano a che fare con la mia attività e quello per cui avevo studiato.
Come farmacista mi sentivo frenato, quasi fossi un passa-scatole che non doveva fare altro che dispensare qualsiasi tipo di medicina che veniva richiesta. E parlo anche di farmaci pesanti usati per trattare malanni leggeri. Spesso mi mordevo la lingua non potendo dare altri consigli, magari alternativi, come una tisana.
Nel frattempo ho iniziato a seguire il grande dibattito che è nato negli Stati Uniti sulla legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico o ricreativo. Ho riflettuto parecchio e mi sono detto: i miei affetti sono in Sardegna, il lavoro qui lo vivo in maniera negativa. Ad agosto 2017 ho deciso di tornare e cercare di fare qualcosa di più utile».
Assieme all’ingegnere hanno così affittato un terreno incolto, sul quale hanno piantato «oltre ottomila piante di canapa industriale». «La canapa che abbiamo piantato è assolutamente legale, di fatto le piante sono prive di Thc – spiegano – la percentuale è dello 0,2% quindi al di sotto dello 0,6% previsto dalla legge come limite». Ma «contengono il cannabidiolo, un componente dalle proprietà terapeutiche importanti confermate da diversi studi». Il tutto, tra l’altro, senza uso di pesticidi: «Qui è tutto biologico».
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