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Rinnovo del CCNL, ecco cosa chiedono i farmacisti

FarmacistiAlLavoro.it ha lanciato un sondaggio per comprendere quali siano le richieste dei farmacisti, in particolare dei collaboratori. Ecco le risposte che sono arrivate.

Rinnovo del CCNL, ecco cosa chiedono i farmacisti

Farmacisti al Lavoro

La trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dei dipendenti delle farmacie private sembra essere complessa. Dopo una fase di stallo, è stato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, ad intervenire in modo diretto, chiedendo a Federfarma di riaprire i negoziati e giudicando la questione particolarmente urgente.

Ma in questo quadro, quali sono le principali aspettative dei farmacisti in merito?

FarmacistiAlLavoro.it lo ha chiesto ai propri lettori e ha ricevuto numerose risposte, la maggior parte delle quali è arrivata da collaboratori in cerca di un posto. Ebbene, la richiesta che di certo appare come la più pressante è quella legata al trattamento economico.

«Serve uno stipendio più congruo rispetto al lavoro svolto», «occorre adeguare il salario ai livelli europei», «siamo pagati meno di una colf e non si tengono per nulla in considerazione le responsabilità che abbiamo» o, ancora, «chiediamo una migliore remunerazione e più tutele», solo per citare alcune delle risposte fornite dai partecipanti al sondaggio. Un direttore di farmacia sottolinea poi di essere «pagata come un collaboratore. La retribuzione è troppo bassa rispetto alle ore di lavoro svolte. In poche parole, mi rimangono solo gli oneri e niente onori! Per non parlare poi degli orari assurdi che ci vengono imposti!».

Non pochi farmacisti, poi, evidenziano proprio il problema legato agli orari di lavoro: c’è anche chi pensa che il vero nodo sia questo, piuttosto che quello economico. «Con la liberalizzazione degli orari – spiega in proposito un lettore – vanno rivisti i turni di lavoro che sono diventati insostenibili per molti di noi». «Il full time deve prevedere 36 e non 40 ore di lavoro settimanali», aggiunge un altro. In alternativa, si propongono anche «clausole che consentano di modificare gli orari in caso di accordo tra le parti».

Altri farmacisti sottolineano poi che «deve essere riconosciuta la professionalità del farmacista, si deve rivedere il sistema di aggiornamento e creare maggiori possibilità di crescita e carriera». Una proposta arrivata è infine quella che immagina di «inserire dei livelli professionali, con rispettivo compenso, in base al curriculum di ogni farmacista. Tenendo conto anche di tutti gli ECM che ogni singolo professionista fa per migliorarsi e tenendo conto soprattutto degli anni di carriera».

5 Commenti

  1. Tutti i problemi affrontati nell’articolo devono essere risolti , l’uno non esclude l’altro anzi! Essere pagati meno di una colf è inaccettabile, avere il contratto a 40 ore settimanali nel c
    ommercio e non nel settore chimico farmaceutico è un controsenso e gli orari di lavoro a turni sono accettabili se si risolvono prima le altre due questioni.

  2. Da rivedere assolutamente trattamento economico, tipo di contratto, orario di lavoro. Inaccettabile che a fronte di un corso di laurea e talvolta di una specializzazione , la remunerazione sia paragonabile a quella di una colf e con più svantaggi, a partire dalle 40 ore settimanali , ai turni, ai costi per i corsi di aggiornamento e per l’iscrizione obbligatoria all’Enpaf. Una vergogna!

  3. Il trattamento economico riferito ai requisiti richiesti (Laurea Magistrale + abilitazione) e alla prestazione d’opera (40 ore settimanali contro le 36 della quasi totalità delle professioni di lavoratore dipendente) è completamente inadeguato,pertanto chi di dovere, in sede di contrattazione è tenuto a fare le debite considerazioni. Inoltre è assolutamente inaccettabile che il Titolare possa
    escludere il perido estivo (Giugno – Settembre) dal piano delle ferie da concordare almeno per il 50%,
    così come prevede il Contratto.Da segnalare anche i ritardi di chiusura della farmacia (dell’ordine da 10 a 20 minuti a turno) che non sono retribuiti; a tal fine sarebbe opportuno, come in tutte le Aziende che si rispettino, istituire apposito sistema di registrazione delle presenze (badge) in modo che alla fine del mese l’eccedenza oraria venga retribuita e/o recuperata. Infine sarebbe opportuno che ufficialmente venga emamata apposita circolare applicativa del contratto in essere da trasmettere a tutti Titolari di Farmacia privata obbligandoli a dare copia conforme, regolarmente sottoscitta dallo stesso, a tutti i Farmacisti Collaboratori dipendenti al fine di dirimeri eventuali dubbi e che tale copia sia richiesta indietro dall’emittente con la firma per presa visione dei citati Farmacisti Collaboratori.

    • Concordo pienamente con quanto esposto dal Dr.Gianni, che ha illustrato in modo chiaro l’inadeguatezza dell’attuale contratto e le modifiche necessarie.

  4. Che fine a fatto la trattativa per il rinnovo del contratto? Siamo stanchi di aspettare, mi auguro che non si iscriva più nessun studente o studentessa alla facoltà di farmacia, anche in previsione di un aumento della disoccupazione

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