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Ecm farmacisti, le novità per il 2019 e le Faq dell’Ordine di Milano

L’Ordine di Milano illustra le novità introdotte nel 2019 dal “Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario”, in materia di Ecm farmacisti.

Ecm farmacisti, le novità per il 2019 e le Faq dell’Ordine di Milano

Farmacisti al Lavoro

In una recente nota, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) ha fornito alcune indicazioni in merito all’autoformazione e al tutoraggio individuale in ambito Ecm, con particolare riferimento all’ampliamento della quota percentuale di crediti formativi conseguibili con detta modalità, nel triennio 2017-2019, che passa dal 10 al 20%.

Tuttavia, come comunicato dall’Ordine dei farmacisti di Milano ai propri iscritti, altre novità riguardano il debito formativo e gli esoneri o esenzioni per il suddetto triennio, ma anche quelle relative alla possibilità di recupero dei crediti relativi al triennio 2014-2016. Ciò sulla base di quanto deliberato dalla Commissione nazionale per la formazione continua (Cnfc), organo ricostituito presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). A tal proposito, l’Ordine ha ritenuto sottolineato che «dal 1° gennaio 2019 è entrato in vigore il “Manuale sulla formazione continua del professionista sanitari”, che raccoglie le regole da seguire nella formazione Ecm e che è importante leggere con attenzione, perché, a partire dal 2019, ogni singolo professionista sanitario sarà personalmente coinvolto e responsabile della gestione del proprio percorso formativo, compresi esoneri ed esenzioni».

Per favorire lo scambio di informazioni corrette, riguardanti le novità introdotte, ma anche per agevolare la comprensione delle nuove regole applicative, l’Ordine di Milano ha quindi predisposto una pagina dedicata contenente una serie di domande e risposte. Tra queste, a titolo di esempio, si cita «Quanti crediti Ecm bisogna maturare nel triennio 2017-2019 e ci sono limiti nell’acquisizione?», «Quando inizia l’obbligo di acquisire crediti Ecm?», «Sono previste riduzioni del numero di crediti Ecm da maturare nel triennio 2017-2019?», ma anche «E’ possibile recuperare i crediti non maturati nel triennio 2014-2016?», ed infine «E’ necessario caricare nella propria scheda personale gli attestati dei corsi Ecm?». Per poter visualizzare le domande con le relative risposte è possibile collegarsi al Sito ufficiale dell’Ordine dei farmacisti di Milano, al link https://www.ordinefarmacistimilano.it. Dal menù principale, selezionare la voce “Farmacista”, poi “Ecm (Educazione Continua in Medicina), e successivamente “Ecm Le novità del 2019”. Si aprirà quindi l’elenco contenente tutti i quesiti e le relative risposte.

1 commento

  1. Buonasera Paolo,
    innanzitutto la ringrazio per il prezioso e ben fatto lavoro di questo blog. Pur avendovi partecipato poco lo seguo con molta attenzione.

    Volevo sottoporre qui lo stesso quesito che ho inviato al mio ordine di Ravenna quasi un mese fa e di cui non ho avuto ancora risposta. E’ un piccolo ma importante vulnus che c’è nella quota del 20% di autoformazione, di cui io vorrei avvalermi. Eccolo di seguito:

    Sono intenzionato a sfruttare la modalità di autoapprendimento per gli ECM
    per tutta la quota disponibile (20% del fabbisogno triennale).
    Desidero avvalermi di personale materiale di studio, quindi ricadere nel materiale di auto formazione di tipo B “attività di lettura di riviste scientifiche, di capitoli di libri e di monografie non preparati e distribuiti da provider accreditati ECM e privi di test di valutazione dell’apprendimento”

    Quello che vorrei sapere è come vengono valutati in termini di crediti acquisibili
    i materiali di studio. Nella dichiarazione sostitutiva che dovrei presentare per l’accreditamento
    infatti, vedo la data di inizio e di fine dell’autoformazione e il numero massimo di ore spendibili (15).

    Però come fate a fidarvi che io spenderò effettivamente 15 ore?
    Non sarebbe meglio inviarvi il materiale (in forma sintetica ovviamente) che noi vogliamo studiare,
    farlo valutare ex-ante, attribuendo un ipotetico monte ore per eseguirlo e conseguenti crediti ottenibili?

    Così avremo chiaro l’impegno da fare ed il risultato ottenibile.

    Per come vedo ora, si rischia di studiare troppo o troppo poco senza sapere quanti crediti otterremmo.
    Senza contare che voi dovreste fidarvi del fatto che abbiamo speso effettivamente le ore documentate
    senza peraltro sostenere alcun test di valutazione.

    Cosa ne pensate?

    Grazie

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