Rapporti gerarchici, suddivisione del lavoro, organizzazione degli spazi sono tutti aspetti fondamentali per lo svolgimento dell’attività quotidiana di qualsiasi farmacia. Cosa ne pensano i farmacisti collaboratori? Cosa migliorerebbero nella propria giornata lavorativa? FarmaciaVirtuale.it, giornale online per farmacisti, lo ha chiesto ai professionisti iscritti alla propria newsletter registrati come collaboratori, in un sondaggio dal titolo “Il vissuto dei farmacisti collaboratori nell’organizzazione e gestione della farmacia”. L’indagine ha coinvolto un panel di 1.000 professionisti, dei quali hanno risposto in 36, con una prevalenza di farmacisti operanti in Lombardia. Sebbene i numeri non siano del tutto rappresentativi, emerge uno spaccato con diversi punti su cui riflettere.
Rivedere l’organizzazione delle mansioni e i carichi di lavoro
Secondo quanto emerso dal sondaggio, uno dei principali motivi di insoddisfazione da parte dei farmacisti collaboratori è la percezione che nelle farmacie vi sia una diffusa disorganizzazione, che riguarda sia la suddivisione delle mansioni sia l’uso dei locali e le tempistiche per erogare i servizi. Basti pensare che la metà degli intervistati non ritiene equa né la suddivisione dei compiti né il carico di lavoro. Una situazione che si ripercuote anche sulla specializzazione del servizio offerto, considerato che su 36 rispondenti al sondaggio, 25 lavorano in farmacie in cui tutti si occupano di tutto, 10 hanno colleghi specializzati ma che, se necessario, svolgono anche altre mansioni e solo 1 farmacista ha dichiarato di essere in servizio in una farmacia dove ognuno ha un ruolo preciso.
Adeguare gli spazi e ripartire meglio i tempi
Tra le altre aree in cui, stando alle risposte della survey, sarebbe auspicabile intervenire, compare la ripartizione delle attività nell’orario di lavoro. Un aspetto che riguarda soprattutto l’erogazione dei servizi, ai quali 19 farmacisti su 36 ritengono utile riservare un’apposita fascia oraria. Secondo 14 dei professionisti interpellati è invece corretto proporli in qualsiasi momento durante l’apertura della farmacia. Per 3 dei partecipanti al sondaggio, infine, a determinati servizi bisognerebbe dedicarsi in orari in cui la farmacia è chiusa. In merito, invece, all’organizzazione e destinazione degli spazi, secondo 22 farmacisti questi dovrebbero essere più funzionali.
Poca condivisione sul piano gestionale
L’indagine si è focalizzata anche sul rapporto dei collaboratori con i titolari e direttori che, valutato in una scala da 1 a 10, ha ottenuto un voto medio di 6,75, a fronte di un 7,25 assegnato alla relazione con i colleghi. Lo scontento deriva prevalentemente dall’accentramento nelle mani del titolare o del direttore di tutta l’attività gestionale e decisionale della farmacia, che in 25 dei casi esaminati è totalmente preclusa ai collaboratori, in 9 viene svolta dai farmacisti collaboratori solo in caso di impossibilità del titolare o direttore e solo in 2 casi è condivisa con i collaboratori.
Cosa migliorerebbe la qualità del lavoro?
Nel sondaggio di FarmaciaVirtuale.it i farmacisti collaboratori hanno fornito anche i propri suggerimenti personali sulle migliorie che potrebbero essere apportate alle farmacie. Oltre agli aspetti organizzativi citati sopra, i professionisti interpellati vorrebbero godere di maggior fiducia da parte del titolare, così da ottenere un accesso e un coinvolgimento più frequenti nei processi decisionali. Altri aspetti migliorabili sono poi la fruizione di aggiornamenti costanti, la corresponsione di una giusta retribuzione e meno precariato nel rapporto di lavoro.
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