L’Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei farmacisti (Enpaf) ha aggiornato le pensioni con una percentuale dell’8,1%, misura derivata dall’identificazione dell’indice Istat Foi – l’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati – definitivo per l’anno 2022. L’Ente ha affermato che «la decisione, in rispetto dell’equilibrio di bilancio, ha ottenuto l’approvazione dei ministeri di sorveglianza il 19 aprile precedente, l’aggiornamento sarà effettuato a partire dal mese di maggio 2023 e, con effetto retroattivo dal primo gennaio 2023, verranno pagati anche gli arretrati».
«Questione centrale per mantenere il valore reale delle prestazioni pensionistiche nel tempo».
Emilio Croce, presidente dell’Enpaf, ha evidenziato che «la rivalutazione delle pensioni e dei coefficienti di conversione economica dei cumuli contributivi, in periodi di elevata inflazione, è una questione centrale per mantenere il valore reale delle prestazioni pensionistiche nel tempo, per garantire una sicurezza adeguata ai nostri pensionati attuali e futuri». Croce ha aggiunto che «l’attuale scenario economico, impegnativo per il nostro paese e per molte professioni, ci rende più consapevoli del nostro ruolo, come ente di previdenza, di affrontare questa situazione con responsabilità, fornendo un supporto economico adeguato, anche attraverso strumenti di welfare esteso, come l’assistenza sanitaria e la long term care, a beneficio di tutti i membri impegnati al servizio delle loro comunità». Croce ha sottolineato che l’Ente «si impegna costantemente a promuovere una cultura della previdenza basata sui principi di responsabilità, sostenibilità e trasparenza, mantenendo un costante dialogo con i suoi membri».
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