Il 2023 si è chiuso con un bilancio ambivalente per il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione, comunemente identificati dal bollino rosso sulla confezione. Secondo i dati forniti da Assosalute in un report pubblicato lo scorso gennaio, si è registrata una contrazione del 2,0% nelle unità vendute, corrispondenti a oltre 282 milioni di confezioni, mentre i fatturati hanno evidenziato un incremento del 4,8%, raggiungendo i 3 miliardi di euro. I numeri riflettono l’adattabilità di un settore che, nonostante le fluttuazioni, mantiene una costante economicità. La situazione epidemiologica, che ha visto una normalizzazione dopo l’impennata di affezioni respiratorie nel 2022, ha influenzato il mercato. Con la riduzione delle misure anti-covid e la circolazione dei virus stagionali, il 2023 ha segnato una convivenza virologica che ha portato a un minor ricorso ai farmaci di automedicazione.
Analisi del mercato e impatto epidemiologico
L’analisi dettagliata delle vendite mostra che, escludendo il primo trimestre, il 2023 ha subìto un calo costante nelle vendite di farmaci senza prescrizione, in particolare nel periodo autunnale. La diminuzione più significativa si è verificata negli ultimi tre mesi dell’anno, con un -7,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il trend è stato influenzato dalla minore incidenza di sindromi respiratorie, come evidenziato dal Rapporto Repivirnet dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha registrato il picco influenzale tra la 50ª e la 52ª settimana dell’anno. Le categorie terapeutiche più colpite dalla contrazione sono state quelle dei farmaci per le affezioni respiratorie e degli analgesici, che insieme rappresentano il 59,1% del mercato non prescription. Queste hanno rispettivamente registrato una diminuzione del 2,4% e del 5,8% nelle confezioni vendute. A lungo termine, il settore mostra una tendenza alla stagnazione, con una media annua di erosione dei volumi del -1,7% e un incremento medio annuale dei fatturati dell’1,4%.
Performance di Otc e Sop, e-commerce in crescita
Esaminando le due principali categorie di farmaci senza obbligo di ricetta, gli Otc e i Sop, si osserva che entrambi hanno chiuso il 2023 con una diminuzione dei volumi venduti, sebbene gli Otc abbiano mostrato una performance leggermente migliore (-1,1% contro -5,1%). Tuttavia, entrambe le categorie hanno registrato un aumento dei fatturati, con gli Otc in crescita del 5,4% e i Sop del 2,7%. Il canale di vendita tradizionale, rappresentato dalle farmacie fisiche, continua a detenere la maggior quota di mercato, con l’89,3% dei volumi e il 90,8% dei fatturati. Incluso il commercio elettronico, le percentuali si attestano rispettivamente all’85,8% e all’88,2%. Nonostante la pandemia abbia stimolato l’incremento delle vendite online, il fenomeno rimane limitato rispetto ad altri settori. Nel 2023, le vendite online hanno rappresentato il 3,9% del totale delle confezioni distribuite e il 2,9% del fatturato complessivo, con un aumento del 15,2% nei fatturati e del 5,8% nei volumi.
© Riproduzione riservata