La riduzione del carico di lavoro che il farmacista dedica alla dispensazione dei farmaci potrebbe fornire tempo utile a svolgere altri compiti importanti e dunque – oltre ad un utilizzo razionale di macchinari e computer allo scopo di facilitare i servizi farmaceutici – è necessario reclutare un numero di farmacisti sufficiente. Sono questi in sintesi i risultati dello studio «Workload of pharmacists and the performance of pharmacy services», pubblicato sulla rivista scientifica Plos One e finanziato dalla Chang Gung Medical Foundation e dal ministro della Scienza e Tecnologia di Taiwan.
Più nel dettaglio, i ricercatori di diversi dipartimenti di farmacia di Taiwan e Chicago hanno valutato in che modo il carico di lavoro del farmacista nelle attività di dispensazione influenzi i servizi offerti dalle farmacie. Ciò alla luce del fatto che negli ultimi decenni il ruolo del farmacista si è ampliato, passando dalla dispensazione dei medicinali alle consulenze ai pazienti, nel tentativo di diminuire le reazioni avverse ai farmaci e gli errori di medicazione. L’aumento dei farmaci prescritti ha incrementato in maniera significativa il carico di lavoro del farmacista, costringendolo a dedicare più tempo al ruolo tradizionale di dispensatore. A differenza di quanto previsto dai sistemi sanitari di altri paesi, i farmacisti a Taiwan sono responsabili di tutte le procedure di dispensazione e non è consentita l’assistenza da parte di tecnici farmaceutici. Sebbene l’automazione possa aumentare l’efficienza della dispensazione, l’impegno complessivo dedicato all’assistenza farmaceutica rimane alto.
Proprio in merito agli errori durante lo svolgimento dell’attività professionale del farmacista, i ricercatori evidenziano che questi possono essere causa di effetti indesiderati e di un aumento della mortalità. Gli errori più frequenti sono quelli di dispensazione, ovvero nella discrepanza tra farmaci prescritti ed erogati, e di prescrizione, che derivano da decisioni prescrittive errate o errori di scrittura da parte del medico.
Quanto alle modalità di esecuzione dello studio, è stato condotto nei due principali centri medici di Taiwan nel periodo compreso tra il 2012 e il 2018. Il carico di lavoro del farmacista legato alla dispensazione è stato calcolato dividendo il numero delle prescrizioni per il numero di giorni lavorativi del farmacista in un mese. Mensilmente, sono stati misurati due parametri, definiti come tasso dei consigli sulle prescrizioni (numero di consigli su 10000 prescrizioni) e tasso degli errori di dispensazione (numero di errori di dispensazione su 10000 prescrizioni). Un tasso relativo ai consigli sulle prescrizioni elevato indica che il farmacista può analizzare nel dettaglio le ricette per intercettare potenziali problemi legati al farmaco prescritto, mentre un basso tasso di errori di dispensazione significa che i farmacisti sono in grado di fornire ai pazienti i farmaci corretti sulla base delle prescrizioni.
Di fronte all’aumento del volume delle prescrizioni, anche il numero dei farmacisti nei due centri medici è cresciuto, così da fornire una migliore assistenza farmaceutica. Con l’implementazione del sistema informatico negli ospedali oggetto di studio, i farmacisti sono stati in grado di evidenziare meglio eventuali problemi legati ai farmaci prescritti. Nello studio è stata riportata una diminuzione dei casi di errori di dispensazione, grazie a strategie messe in atto per distinguere farmaci con nomi, confezioni e dosaggi simili. I farmacisti hanno potuto seguire corsi di formazione per la revisione degli errori di dispensazione più frequenti, analizzando le loro possibili cause e soluzioni. Le macchine di distribuzione automatica hanno dato un ulteriore contributo in termini di semplificazione del lavoro.
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