La Federazione internazionale farmaceutica (Fip) ha condotto un’indagine a livello globale per valutare le conoscenze e l’applicazione pratica dei principi di etica professionale, con particolare attenzione alla privacy e alla riservatezza, tra i farmacisti in attività. Lo studio ha coinvolto 17 paesi, con l’obiettivo di raccogliere dati sui codici di condotta professionale e sulle normative pertinenti che regolano l’operato dei farmacisti in relazione a questi temi.
Carenze nella formazione e nella consapevolezza
I risultati dell’indagine hanno messo in luce alcune criticità. Solo il 31,6% dei partecipanti ha ritenuto che il segreto professionale abbia come obiettivi principali la tutela sia del paziente che del professionista sanitario, l’agevolazione di una comunicazione aperta, la riduzione della vulnerabilità del paziente e la promozione della sua autonomia. Una percentuale ulteriore di intervistati non è a conoscenza dell’esistenza di eccezioni alla riservatezza (26,3%) o ritiene che non ve ne siano (36,8%).
Migliorare gli spazi dedicati e la formazione
Lo studio ha evidenziato anche carenze nella preparazione degli spazi di lavoro per preservare la privacy, con solo il 63,2% degli intervistati che ha affermato di operare in ambienti adeguatamente strutturati. Sono emerse inoltre lacune nella formazione, sia a livello universitario che di aggiornamento professionale, sui temi della privacy e del segreto professionale. La Fip ha ribadito l’importanza di intervenire su questi aspetti per garantire una maggiore tutela della riservatezza dei pazienti e una più completa preparazione dei professionisti. Si rimanda al report integrale nella sezione “Documenti allegati”.
Documenti allegati
© Riproduzione riservata