Le differenze fra stage e apprendistato

Quali sono le principali differenze fra stage e apprendistato, dal punto di vista della retribuzione, delle ferie, della malattia e dell’ENPAF? Tutte le risposte in questo approfondimento di Farmacisti Al Lavoro.

In varie occasioni sono pervenute a Farmacisti Al Lavoro domande riguardanti la differenza fra il contratto di apprendistato e lo stage, altrimenti definito come tirocinio extracurricolare. In effetti apprendistato e stage sono due modalità di lavoro completamente diverse, regolate da normative diverse e riguardo alle quali è opportuno fare luce.

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Test d’ingresso a farmacia: noi siamo favorevoli, ecco perché.

Troppi farmacisti, poco motivati, poco selezionati, che faticano a rivendicare il loro ruolo sanitario. In questo editoriale, vi raccontiamo perchè Farmacisti Al Lavoro appoggia la FOFI nella proposta del numero chiuso nazionale a Farmacia.

La FOFI ha proposto, come soluzione alla disoccupazione, il numero chiuso nazionale nelle facoltà di Farmacia.

Il numero chiuso programmato è la proposta elaborata dalla FOFI, per voce del suo presidente Andrea Mandelli, per cercare di risolvere il problema della disoccupazione nella nostra categoria: 7000 farmacisti attualmente in cerca di lavoro, che potrebbero diventare quasi dieci volte tanti nei prossimi vent’anni se non si troverà una soluzione per contenere il problema. Nel prossimo approfondimento daremo spazio all’opinione di alcune voci critiche (anche se la maggior parte dei farmacisti sembra favorevole), ma in questo editoriale di Farmacisti Al Lavoro vorrei spiegarvi perchè, personalmente, sono assolutamente favorevole.

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Lo stipendio del farmacista ospedaliero

Quanto guadagnano i farmacisti fuori dalla farmacia? Nella prima parte di questo approfondimento, Farmacisti Al Lavoro ha studiato le retribuzioni dei farmacisti ospedalieri impiegati nel settore pubblico e nel settore privato.

I farmacisti impiegati nel SSN, nelle cliniche private e nell’industria sono un’esigua minoranza.

Secondo una nostra statistica basata sui dati Pgeu 2015, sui 79.000 farmacisti italiani professionalmente attivi solo 17.000, ovvero il 22%, non lavorano come titolari, direttori o collaboratori di farmacia. Fra questi, una buona fetta è rappresentata da titolari di parafarmacia e informatori scientifici, oltre che da farmacisti liberi professionisti e da docenti universitari. Sono solo un’esigua minoranza i farmacisti impiegati nell’industria farmaceutica, nelle strutture sanitarie private e nel servizio sanitario nazionale, e su di loro aleggia un po’ di mistero. Hanno fatto la scelta giusta, o avrebbero fatto meglio a seguire il percorso dei loro colleghi impiegati nella distribuzione del farmaco sul territorio? In questa serie di approfondimenti cercheremo di capire quali sono i ruoli a cui farmacisti possono ambire al di fuori della farmacia e, naturalmente, indagheremo la loro aspettativa in termini retributivi. Nella prima parte ci occuperemo dei farmacisti ospedalieri.

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Neolaureati a partita IVA: quale retribuzione accettare?

Ci scrive una collega neolaureata, alla quale hanno proposto, come primo impiego, di aprire la partita IVA. Qual è la retribuzione minima che le conviene accettare? Ma soprattutto, avviare la propria carriera in regime libero-professionale è una buona idea?

Salve Dottore, sono una collega senza esperienza in farmacia, da poco iscritta all’albo. Sto cercando lavoro, ma le proposte giunte fin ora prevedono tutte l’apertura di Partita Iva. Volevo gentilmente chiederle, indicativamente, qual è la retribuzione oraria minima che potrei accettare per una collaborazione continuativa con la stessa azienda, considerate le varie spese a cui deve sottostare un libero professionista, fra cui Il versamento ENPAF in misura intera. La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione e disponibilità. Cordialmente, dott.ssa Iva Badina.

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Annunci di lavoro per farmacisti: attenti a doppioni, falsi e fregature.

Annunci copiati da altri siti, agenzie interinali inesistenti, tirocini extracurricolari a pagamento: con la disoccupazione al 16%, fioccano annunci di lavoro dalla dubbia genuinità. In questo approfondimento, Farmacisti Al Lavoro dà alcuni consigli su quali siti seguire e di quali annunci diffidare.

Settemila farmacisti disoccupati e in cerca di lavoro. Questo è il dato fornito da ENPAF, che attesta così la disoccupazione nella nostra categoria al 7.36%. Tuttavia, secondo la nostra opinione, questo dato sottostima il problema: infatti se al denominatore mettiamo il numero dei farmacisti collaboratori attualmente impiegati (38.000), sommato a quello dei disoccupati, ed escludiamo così dal calcolo titolari di farmacia, titolari di parafarmacia e pensionati, otteniamo un livello di disoccupazione prossimo al 16%. In un contesto del genere, abbiamo notato un proliferare di annunci di lavoro fasulli che, lungi dal voler aiutare i farmacisti disoccupati a trovare un’occupazione dignitosa, sembrano nati con l’unico obiettivo di raccogliere click pubblicitari. Ecco una guida su come identificarli, e alcuni suggerimenti per riconoscere gli annunci seri.

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