Con una nota inviata ai presidenti degli Ordini dei farmacisti e ai componenti del Comitato centrale, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) «ribadisce il proprio impegno nell’attività di sollecito del rinnovo del Ccnl delle farmacie private, nella piena consapevolezza del ruolo fondamentale che i farmacisti collaboratori rivestono per la tutela della salute dei cittadini e per l’efficienza dell’assistenza farmaceutica». Ciò vista l’importanza dei farmacisti come sostegno alla salute dei pazienti e loro punto di riferimento, ancor più essenziale considerato l’attuale momento di emergenza sanitaria. In tale direzione la Fofi definisce «urgente» l’attuazione del rinnovo del contratto dei dipendenti che esercitano la propria professione all’interno delle farmacie private.
«La Federazione – si legge nel documento – da tempo sostiene la necessità di un passaggio di comparto dall’area del commercio a quella sanitaria, ma tale soluzione potrà essere adottata solo qualora le parti sindacali, nell’ambito della loro autonomia riconosciuta costituzionalmente, decidano di giungere a questo risultato, che non può essere imposto per legge». A tal fine «la Federazione continuerà a porre in essere, con attenzione e scrupolo, ogni iniziativa utile al rinnovo del contratto, nella speranza che le parti sindacali possano individuare in tempi brevi una soluzione condivisa».
La Fofi sottolinea che «la scrivente, in base ai propri compiti istituzionali, per giurisprudenza (Cass., Sez. 1, sent. n. 135 del 22/01/1970) e per esplicito parere – reso su richiesta della Federazione stessa – del Ministero del Lavoro (nota prot. n. 0113-7-P-A del 2.8.1985), non ha alcuna competenza né può ingerirsi nelle trattative sindacali per la stipula di un nuovo accordo». Nonostante questo, la Federazione ricorda come anche ultimamente abbia fatto pressioni sulle parti interessate per perseguire l’obiettivo, «tentando tutte le vie per favorire una ripresa del dialogo tra i rappresentanti dei titolari e quelli dei collaboratori di farmacia, nonché per ristabilire il necessario clima di confronto costruttivo».
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SEEEE…E CI CREDIAMO ANCORA? VERGOGNA…FARMACISTI AL BANCO CON IL COVID AD ALTO RISCHIO PER INAIL E SONO 7 ANNI CHE IL CONTRATTO NON SI RINNOVA…MEGLIO FARE LA SHAMPISTA IN UN SALONE..FORSE GUADAGNA PIU’ DEL FARAMACISTA
DELUSA DA CHI DOVREBBE SOSTENERCI SE SIAMO COSI UTILI E BRAVI…SIAMO DEI SOMARI CHE ACCETTIAMO TUTTO !!
VI RICORDO 5 ANNI DI STUDI + ESAME DI STATO + TIROCINIO + ECM CONTINUI + OBBLIGO DI ENPAF E PER MOLTO TEMPO OBBLIGO ONAOSI……
FARMACISTA DA 30 ANNI DELUSA E ARRABBIATA
PS CHE NON MI SI VENGA A DIRE CHE SONO POPULISTA DA PARTE DA QUALCHE POLITICO FARMACISTA PRIVILEGIATO