«I farmacisti italiani, in qualità di professionisti del farmaco, sono ogni giorno in prima linea nell’affrontare questa terribile pandemia che già ha visto la morte di decine di colleghi. Sono iniziate le vaccinazioni contro il covid, ma si registra tra i colleghi un certo disorientamento e una certa preoccupazione: quando saranno vaccinati». Comincia così la lettera ufficiale inviata nei giorni scorsi dall’Associazione nazionale professionisti farmacisti non titolari (Conasfa) al presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, e al ministro della Salute, Roberto Speranza. La richiesta, firmata da Silvera Ballerini, presidente della sigla, intende chiarire una volta per tutte se i farmacisti siano da ritenersi categoria prioritaria nella prima fase dei vaccini contro il Covid-19 o se ancora si dovrà attendere.
I vaccini anti-Covid ai sanitari I professionisti della sanità sono tra i primi beneficiari della vaccinazione contro il Covid-19, ma per ora dal conteggio restano esclusi odontoiatri, medici specialisti privati e farmacisti, pur essendo lavoratori sanitari e nonostante il ministro Roberto Speranza avesse sottolineato come questi ultimi fossero 1obiettivo prioritario per la campagna vaccinale». Per ora, infatti, solo i colleghi che operano nelle farmacie ospedaliere sono tutelati, come tutti i lavoratori degli ospedali, mentre il vaccino non è ancora programmato per quelli delle farmacie di comunità.
La sicurezza in farmacia Pur mettendo in campo tutte le regole di prevenzione e le misure di sicurezza del caso, i farmacisti sono tra le persone più esposte al rischio di contrarre il virus Sars-Cov-2. Dall’inizio della pandemia i colleghi deceduti sono più di venti e il rischio è che questo numero salga. I farmacisti, dunque, «devono ritenersi dei Sanitari, quindi categoria prioritaria?», si chiede nella lettera Conasfa, che auspica «l’invio di una lettera a tutti i Farmacisti italiani che chiarisca questi aspetti e un impegno forte della Fofi per la tutela della salute del farmacista, anche in considerazione del fatto che ogni giorno viene a contatto con quei soggetti fragili che potrebbero rischiare gravi conseguenze se esposti al contagio».
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Buongiorno,
riguardo alla somministrazione dei vaccini ai farmacisti, vorrei aggiungere che ritengo prioritario vaccinare i farmacisti di comunità in quanto servizio essenziale e in quanto esentati dalla quarantena anche in caso di contatto stretto con positivo quale un familiare convivente, come gli altri operatori sanitari. Questa situazione, crea un rischio elevato per i farmacisti, per i colleghi e per la comunità.