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Vaccini in farmacia, il protocollo Fofi-Fnopi per l’esercitazione pratica

Le Federazioni degli ordini dei farmacisti e degli infermieri hanno definito le linee guida per l'esercitazione pratica di somministrazione dei vaccini.

Vaccini in farmacia, il protocollo Fofi-Fnopi per l’esercitazione pratica

Farmacisti al Lavoro

Un protocollo contenente le linee guida che i professionisti devono seguire per svolgere l’esercitazione pratica per l’inoculazione dei vaccini è stato siglato dalla Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi) e dalla Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi). Tale esercitazione è prevista dall’accordo, sottoscritto il 29 marzo 2021, tra Governo, Regioni e Province autonome, Federfarma e Assofarm, sulla formazione dei farmacisti vaccinatori che, dopo aver seguito i training teorici devono effettuare una prova pratica di somministrazione affiancati da medici o infermieri iscritti al relativo albo professionale, i quali sono tenuti a rilasciare uno specifico attestato che certifichi l’avvenuta esercitazione e la raggiunta autonomia da parte del farmacista vaccinatore.

Svolgimento della prova pratica.

La scelta di elaborare un protocollo ufficiale deriva dalla volontà di individuare una procedura uniforme a livello nazionale, che permetta a tutti gli operatori coinvolti di seguire delle linee guida comuni. «Al fine di individuare indicazioni univoche – dichiara la Fofi in una circolare – in merito al rilascio del predetto attestato di compiuta esercitazione pratica per inoculazione, la Fofi e la Fnopi hanno ritenuto opportuno siglare un protocollo contenente delle linee guida in materia, che stabiliscono le modalità operative». Secondo quanto definito dal protocollo, il farmacista deve concordare con l’infermiere data e ora per l’esercitazione, dichiarando di aver letto l’accordo. Durante la prova, l’infermiere illustra i principi teorici per una corretta vaccinazione e la tecnica per inoculare il vaccino sulla base delle più aggiornate evidenze. Effettua poi una dimostrazione pratica di inoculazione per un numero di volte congruo ai fini dell’apprendimento della stessa.

Il farmacista riceve l’attestato quando in grado di vaccinare in autonomia.

Dopo la spiegazione teorica e le varie dimostrazioni pratiche da parte dell’infermiere, il farmacista inizierà a sua volta a vaccinare e dovrà ripetere la somministrazione per un minimo di 5 volte e un massimo di 15 sotto controllo diretto dell’infermiere «e, comunque – precisa la Fofi – per il numero di volte necessario a garantire l’autonomia del farmacista nell’inoculazione del vaccino presso farmacie, centri vaccinali, altro ente sanitario ove sono praticate le vaccinazioni». Solo quando l’infermiere ha riscontrato personalmente che è stata raggiunta dal farmacista la corretta manualità di inoculazione, rilascia l’attestato di compiuta esercitazione pratica, come previsto d’allegato 3 dell’accordo. «Al termine dell’esercitazione- spiega la Fofi – il farmacista sarà in grado autonomamente di seguire la tecnica di inoculazione e riconoscere eventuali segni e sintomi di effetti avversi».

1 commento

  1. Buongiorno,sono una farmacista in pensione,ma vorrei rendermi disponibile per diventare farmacista vaccinatore.Sono già atttivati i corsi pratici in Provincia di Trento?
    Ho seguito e superato il corso per vaccinatori del Ministero della Salute.
    Grazie
    Anna Rita Del Dot

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