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Comitato No Enpaf, online la petizione per la sospensione dell’onere contributivo

Con una petizione, sottoscrivibile online, il Comitato No Enpaf chiede di discutere la proposta di legge sul regime previdenziale dei farmacisti.

Comitato No Enpaf, online la petizione per la sospensione dell’onere contributivo

Farmacisti al Lavoro

Lo scorso luglio davanti alla Camera dei Deputati è stata presentata la proposta di legge (Pdl) 3076 “Disposizioni concernenti il regime previdenziale dei farmacisti” dell’onorevole Chiara Gribaudo. Il testo della proposta riprende alcune questioni da tempo sollevate dal Comitato No Enpaf. La prima è l’abolizione del doppio contributo previdenziale che i farmacisti dipendenti sono attualmente tenuti a pagare sia all’Inps sia all’ Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (Enpaf). La Pdl chiede inoltre di sospendere l’onere contributivo ai disoccupati e di introdurre un calcolo del contributo basato su aliquote legate al reddito. La petizione del Comitato è rivolta al Ministero del Lavoro e alla XI Commissione affinchè prendano in carico la discussione della proposta di legge Gribaudo.

Comitato No Enpaf: «Dipendenti meritano più tutela»

Il Comitato No Enpaf chiede da tempo una revisione della legge che regolamenta la previdenza dei farmacisti dipendenti o disoccupati. «Tutti i farmacisti iscritti all’Albo sono obbligati all’iscrizione d’ufficio all’ Enpaf, anche se in regime di lavoro subordinato o se disoccupati. I farmacisti dipendenti meritano con urgenza, dopo tanti anni e tante battaglie, una legge che li tuteli e che possa difendere il loro sacrosanto diritto alla libera scelta di una previdenza complementare, scelta ad oggi resa difficile in quanto obbligati a pagare una seconda previdenza di tasca propria. Ora chiediamo all’onorevole ministro del Lavoro Andrea Orlando, e a tutti i membri della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati, presieduta dall’ onorevole Romina Mura, di prendere in carico la discussione della proposta di legge».

«Serve equità nei trattamenti previdenziali»

La petizione in corso fa seguito ad altre attività e iniziative portate avanti dal Comitato No Enpaf che ha organizzato due manifestazioni a Montecitorio, una raccolta di oltre 10mila firme e ha inviato appelli alle forze politiche e ai media. «I diritti e le tutele dei lavoratori per essere definiti tali, devono essere di tutti – sostiene il Comitato -. Serve equità nei trattamenti previdenziali, in linea con l’attuale mondo del lavoro. Questa petizione non ruota solo intorno alla figura del farmacista, è rivolta anche ai familiari e ai giovani laureandi che vedono in questo obbligo una minaccia per il loro futuro. Il Comitato No Enpaf rappresenta quei farmacisti che reclamano da anni e a gran voce giustizia sociale e previdenziale, chiedendo l’abolizione dell’obbligatorietà di iscrizione all’Enpaf».

1 commento

  1. Mi dichiaro completamente in accordo sulle motivazioni espresse dal comitato NO ENPAF.
    Nella mia famiglia ha creato problemi e li sta ancora creando . Impedisce di scegliere liberamente la propria attività lavorativa , di conciliarla con altre esperienze lavorative e di formazione … Enpaf non va bene per i farmacisti dipendenti o liberi professionisti che non siano titolari cioè proprietari di una farmacia o parafarmacia .
    Occorre poter decidere liberamente se aderire ad un fondo pensione in aggiunta ad INPS .
    Enpaf solo un pensiero PER I FARMACISTI DIPENDENTI O CON PARTITA IVA , i contributi e li aiuti solo ai titolari di farmacia … che accumulano guadagni sfruttando la professionalità dei dipendenti , colpevoli solo di non aver ereditato una farmacia o di non avere i soldi per comprarne una .
    LIBERATELI DA QUESTA CATENA !!! SIATE GIUSTI !!! Grazie

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