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Prevenzione e cura del cancro, la guida Fip sul contributo del farmacista

Dalla prevenzione allo screening fino all'assistenza al malato, la Fip illustra in un manuale il ruolo del farmacista nella gestione del cancro.

Prevenzione e cura del cancro, la guida Fip sul contributo del farmacista

Farmacisti al Lavoro

“Cancer care. A handbook for pharmacists” è un manuale redatto dall’International pharmaceutical federation (Fip) per supportare i farmacisti nella gestione di servizi dedicati ai malati di cancro. La Federazione considera, infatti, questa categoria di professionisti sanitari particolarmente adatta a seguire molteplici aspetti della patologia, collaborando a stretto contatto con medici ed equipe di operatori sanitari. «Considerando le complesse implicazioni coinvolte nella cura del cancro – scrive la Fip nell’introduzione del testo – i farmacisti si trovano nella posizione ideale per dare un prezioso contributo alla salute e al benessere dei pazienti attraverso la loro esperienza, accessibilità e integrazione all’interno di equipe sanitarie. In particolare, i farmacisti sono essenziali nel supportare i pazienti durante tutto il continuum della cura del cancro, dalla prevenzione e screening all’educazione, monitoraggio e follow-up».

I servizi per la prevenzione.

Diversi servizi attivabili in farmacia sono utili a migliorare lo stato di salute generale dei cittadini e a prevenire diverse patologie, tra cui il cancro. Per tale motivo, la Fip propone un’analisi dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di forme tumorali, esaminando il ruolo che il farmacista può avere nel promuovere uno stile di vita sano, con servizi e consigli mirati a seguire un regime dietetico equilibrato, a smettere di fumare, a non esporsi ai raggi ultravioletti senza protezione e a limitare e gestire l’esposizione a fattori inquinanti. Come si legge nel manuale «si stima che tra il 30 e il 50% di tutti i casi di cancro potrebbe essere evitato. Considerando il grande onere che il cancro impone sia ai pazienti sia ai sistemi sanitari, risulta evidente l’urgenza di implementare efficaci meccanismi di mitigazione del rischio e strategie di prevenzione per ostacolare lo sviluppo e la progressione di questa malattia. I farmacisti sono ben posizionati per assumere ruoli critici nella prevenzione del cancro. Inoltre le iniziative di promozione della salute gestite dai farmacisti non contribuiscono solo a ridurre il rischio di sviluppare il cancro, ma anche a prevenire l’insorgere di altre malattie non trasmissibili, come diabete e malattie cardiovascolari». La Fip evidenzia anche il ruolo fondamentale dei farmacisti nel promuovere i benefici dei programmi di screening, ai quali la farmacia può partecipare attivamente.

La cura dei malati.

Di grande rilievo è senza dubbio anche il ruolo dei farmacisti nell’assistere e supportare i malati di cancro in tutto il percorso terapeutico fino alle cure palliative. L’approfondita conoscenza dei farmaci, delle reazioni avverse e delle interazioni tra medicinali è di grande aiuto per chi deve sostenere terapie importanti come quelle per la cura del cancro. Frequentemente i farmacisti sono anche preparatori di medicinali galenici che allestiscono su misura del paziente e possono quindi contribuire in modo significativo nell’aiutare i malati a rispettare l’aderenza terapeutica. «Esiste una vasta gamma di classi di trattamento per curare il cancro – afferma la Fip -. In generale, le terapie possono rientrare in diverse categorie. Da un lato ci sono trattamenti che mirano a curare il cancro a scopo terapeutico e altri volti al mantenimento di un’adeguata qualità della vita, assunti a scopo palliativo. Dall’altro lato, i trattamenti possono essere considerati neoadiuvanti laddove il loro obiettivo è quello ridurre le dimensioni del tumore prima di altri trattamenti, come la chirurgia o la radioterapia. Se, invece, l’obiettivo è distruggere le cellule tumorali rimanenti dopo altre forme di trattamento, allora il trattamento si definisce coadiuvante». Il manuale della Fip affronta tutte le principali farmacoterapie oggi utilizzate per accrescere il livello di conoscenza dei farmacisti.

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