La posizione delle associazioni di categoria è nota, ma che cosa pensano delle liberalizzazioni i singoli professionisti del farmaco?
Liberalizzare: questa è la ricetta che governi di colori diversi hanno proposto e continuano a proporre ad intervalli regolari come soluzione per risolvere la perpetua crisi economica di questo paese. E agli occhi di questi governi, le farmacie hanno sempre costituito un bersaglio naturale in quanto la legge impone che il titolare sia un professionista iscritto all’ordine e fissa il numero di esercizi sul territorio in base ad una pianta organica. È nota in merito la posizione delle varie associazioni professionali e sindacali dei farmacisti. Le liberalizzazioni sarebbero <Un rischio per le garanzie dei cittadini> secondo il presidente della FOFI Andrea Mandelli, sulla stessa linea d’onda della presidente di Federfarma Annarosa Racca che ritiene che le liberalizzazioni potrebbero minare <l’indipendenza del ruolo del farmacista>. La contrarietà al capitale unisce per una volta titolari di farmacia e di parafarmacia, anch’essi contrari per il pericolo che si creino <pericolosi oligopoli>. Solo i rappresentanti dei non titolari, tramite il sindacato Sinasfa, sembrano favorevoli. Ma che cosa ne pensano i singoli professionisti? Farmacisti Al Lavoro ha coinvolto quasi trecento colleghi in un sondaggio sull’argomento, ed ecco i risultati.
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